Commenti al Programma di Valorizzazione di Bussana Vecchia
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Borgo di Bussana, 1930 & 2013
Per favore, firma la petitione per salvere Bussana Vecchia!
Aggiornato: 23 maggio, 2018
Questo documento fornisce dei commenti al Programma di Valorizzazione (32MB) del 24/11/2017 sottoscritto dal Demanio.
Cosa succederà a Bussana Vecchia quando questo Programma di Valorizzazione (PdV) sarà eseguito?
1) Gli abitanti saranno sfrattati e perdono le loro case. Queste case, che sono state restaurate nel corso di un periodo di decine di anni in uno sforzo spontaneo, saranno venduti ad altre parti interessate (concessionarie). Un gruppo di case sarà venduto al miglior offerente per creare un albergo "diffuso". Gli abitanti hanno ricevuto multe ridicole (alcune superiori a € 100.000,-) per dieci anni di "utilizza senza alcun titolo" per una serie di rovine che sono state ignorate e deliberatamente distrutte dalle autorità per più di 130 anni. Anche se vengono vendute solo alcune rovine disabitate, non è chiaro che cosa dovranno fare i nuovi proprietari: il paese sarà completamente inaccessibile per molti anni, non esistono piani e linee guida per una corretta ricostruzione in stile storico. Il turismo scomparirà quindi i negozi non possono esistere e ristoranti e bar saranno chiusi. Bussana Vecchia diventerà di nuovo un paese fantasma.
2) Nella fase successiva, tutte le infrastrutture saranno eliminati (strade, fognature, linee d'acqua, energia elettrica) in modo da mettere i nuovi sistemi. Non è chiaro come questo può essere fatto quando la struttura attuale del paese non è stato studiato e nessuno al Demanio o comune di Sanremo ha alcuna idea della sua struttura definitiva. Le piccole strade del paese saranno inaccessibile per anni. Poiché il PdV non fornisce alcuna indicazione su come sarà il paese, non è chiaro come dovranno essere costruite i nuovi servizi pubblici. In seguito, presumibilmente, la pavimentazione "originale" di ciottoli (realizzata dagli artisti-costruttori dopo la distruzione da parte delle autorità) verrà reinstallata senza considerare il fatto che la fase successiva richiederà strumenti pesanti da trasportare su queste strade pedonali demolendo così la nuova costruzione. Il paese diventerà un cantiere malsano, rumoroso, sporco, e polveroso per molti anni.
3) Nella terza fase, inizieranno i lavori di restauro sulla chiesa principale (Sant'Egidio), sulla piccola chiesa dell'Oratorio (completamente distrutta dall'autorità) e sull'ospedale. Comincerà anche la costruzione di un albergo. Per questo sforzo sarà necessario costruire una nuova strada di accesso. I costi per questa strada di accesso, così come i miglioramenti alla strada principale nel paese da Bussana Nuova non sono stati inclusi nei dati finanziari. I generatori diesel-elettrici devono fornire energia aggiuntiva. Questi avranno bisogno di rifornimento regolare e funzioneranno 24 ore al giorno. Saranno necessari tonnellate di materiali da costruzione, tubi, cemento e gru per trasportarli.
4) Una volta completate queste primi tri fasi, che probabilmente impiegheranno dai dieci ai venti anni in più rispetto a quelle previste, il Castello verrà ripristinato. Non è chiaro il motivo per cui il PdV, che considera questo edificio storico più importante, ne pianifichi il ripristino alla fine del programma.
Mentre questo restauro è in corso, quasi come un ripensamento, il PdV suggerisce che sia necessario scrivere un piano per la promozione del turismo nel paese.
Per lo sfratto degli abitanti e l'esecuzione di questo programma caotico e poco chiaro, lo stato / comune ha bisogno di 43 milioni di euro, preferibilmente dall'Unione Europea. In questo PdV "sognato", lo stato ha convenientemente dimenticato circa sessanta milioni di euro per creare strade d'accesso, stabilizzare l'area e fare manutenzione. Un business case per recuperare una qualsiasi dei soldi dei contribuenti (europei) non è fatto. Probabilmente è stato lasciato fuori per una buona ragione, perché il recupero di questi investimenti non avverrà mai, quindi un ritorno sull'investimento negativo.
Ancora, per favore firma la petizione per salvare Bussana Vecchia.
Riassunto
Il Programma di Valorizzazione descrive la storia lo stato presente del borgo di Bussana/Bussana Vecchia ed un piano di azione per trovare un supporto finanziario ed implementare i miglioramenti.
- Manca nel piano la descrizione degli eventi storici tra il terremoto nel 1887 e l'inizio della Comunità Artistica negli anni '60 (1960). Una parte considerevole del borgo è stata intenzionalmente distrutta negli anni 1950 dal Comune/Genio Civile per sgomberare lavoratori immigrati. Laddove le parti antiche (Rocche e Montà) hanno chiaramente subito il danno del terremoto le Fascette hanno subito la distruzione da parte del Comune. Un gran numero di case subirono maggior danno a causa degli esplosivi che dal terremoto, creando dubbi sull'effettiva validità della rivendicazione di proprietà dello stato del Comune.
- Il Programma di Valorizzazione (PdV) non descrive l'architettura spontanea creata dagli artisti-costruttori che è unica al mondo, applaudita dagli architetti, e una delle principali ragioni del turismo.
- Il PdV evita di descrivere le varie procedure legali ancora in corso ed ingenuamente presume che le nuovi fasi di pianificazione e costruzione inizino nel 2018, senza prendere in considerazione i molti anni che ci vorranno per definirle.
- Il PdV non descrive le limitazioni ed i rischi dovuti all'erosione sui piani di ricostruzione del borgo. Manca di specificare le attività per creare le infrastrutture e i loro enormi costi, queste ultime devono comunque essere costruite prima che qualsiasi ricostruzione significativa del borgo possa avvenire.
- Il piano fornisce uno schizzo di un borgo "ideale" senza menzionare il progressivo deterioramento del territorio circostante con la sua Prigione di Stato, edifici e serre per la coltura e vendita dei fiori spettralmente vuote, o disintegrate, impianti di riciclaggio che impattano negativamente sul turismo.
- Il piano fornisce schizzi dettagliati di edifici e la loro posizione sulla mappa basati sui dati ricavati dalle brevi visite degli impiegati del Demanio. Le informazioni che forniscono non riescono a catturare la complessa ed intrecciata struttura delle case, sia a causa del terremoto sia dall'esplosivo, rendendo perciò gli spazi sul piano, e quindi l'informazione sullo spazio occupato, inutile. Manca inoltre di indicare l'alto tasso di umidità al quale sono esposti sia i negozi sia le gallerie a piano terra, il che limita il loro uso. Il piano usa informazioni demografiche incomplete a causa della libertà di vita offerta dalle leggi europee.
- Il piano fornisce una stima delle spese senza includere le spese chiave per costruire l'accesso sia ai mezzi e materiali per la ricostruzione sia per il turismo, sottostimando perciò alla grande il costo totale del programma di molte decine di milioni di euro. Dimentica totalmente il rilevante ammontare delle spese di manutenzione annuale. Persino queste spese sono troppo alte per essere bilanciate dalle entrate del turismo.
- Il piano ha un'ipotesi di approccio a fasi che, per ragoni non chiare, incomincia con quella meno importante (sgomberare gli abitanti e vendere le concessioni degli edifici), seguita dalla costruzione dei servizi, il restauro delle case e la crazione di un hotel. Il restauro dei reali tesori del borgo che risultano critici per il turismo, l'antico castello e le chiese, è pianificato più in là nel tempo, senza dare alcuna indicazione di come gli edifici possano essere restaurati senza aver prima finanziato e creato importanti strade di accesso per la costruzione.
- La creazione di una strategia per generare turismo, che dovrebbe creare le entrate per l'hotel, le botteghe, le gallerie, è positiva a partire dal 2022. Questo illogico approccio al contrario senza alcun tentativo di creare un bussiness plan è inutile al fine di generare uno qualsiasi dei fondi fininziari desiderati.
Nell' insieme, il piano di valorizzazione può al massimo essere considerato un primo esercizio, senza valore. Uno studio dettagliato di follow-up è essenziale per creare una base efficace per la richiesta di budget per il valorizzazione di Bussana Vecchia. Tale studio dovrebbe porre la conservazione dell'architettura spontanea dagli artisti-costruttori e la sua importanza per il turismo e le sue entrate associate al centro. Dovrebbe includere un un appropiato piano di affari e l'analisi costi/benefici. Tale programma non può essere creato senza la collaborazione degli abitanti e dovrebbe mirare a una soluzione che riconosca i molti anni di sforzi e di denaro che hanno speso per trasformare questo paese fantasma nel tesoro che è attualmente.
CAPITOLO I
Questo capitolo pertiene alle leggi applicate. In generale il programma di valutazione si riferisce al Diritto Legislativo 28 Maggio 2010 nr. 85 ma omette di fornire, secondo l'articolo 1212, gli aspetti strategici e dettagliatamente finanziari necessari a disegnare budgets e approvazioni.
CAPITOLO II
Questa rivisitazione storica sfornisce dettagli sulle attività edilizie nel borgo di tempi mediovali fino il terremoto del 1887.
L'ammissione chiave in questa sezione (Cap II 12-13) è la (conveniente) assenza dell'informazione storica del periodo dal terremoto del 1887 all'inizio della Comunità Artistica nei primi anni Sessanta.
Il borgo di Bussana era stato costruito per proteggere gli abitanti dagli attacchi dei pirati. Questi attacchi continuarono fino alla fine del 18°secolo. Collocato su di una collina con una sola via di accesso e con una disposizione degli edifici a semicerchio intorno al castello, il borgo costituiva un luogo di protezione ideale. Le limitazioni all'accesso hanno anche contribuito a ridurre gli sforzi dopo il terremoto del '87: tutta la rimozione delle macerie ed il trasporto dei materiali di costruzione doveva essere fatto a mano dagli abitanti e ancora così si fa oggi.
Il borgo di Bussana è simile nella struttura al vicino borgo di Baiardo. Baiardo ha subito maggiori danni dal terremoto del '87 che Bussana. La mortalità a Bajardo era 300. A Diano Marina: 250. A Castellaro, 40 persone morirono e 64 ferirono gravemente. Solo due case erano ancora in piedi. La chiesa subì danni identici a quella di Bussana. A Bussana, 55 persone sono morte e 30 sono rimaste ferite. Ciò nonostante tutte queste paese vicine sono stato ricostruito mentre il borgo di Bussana è stato abbandonato dallo Stato.
Bussana (L'Illustrazione Italiana, marzo 1887)
Immagini risalenti dopo il terremoto sia testimonianze locali dimostrano che il terremoto ha in primo luogo investito la chiesa, la sezione nord della chiese (Rocche) ed il castello (che era già parzialmente in rovina dopo centinaia di anni di abbandono). L'Antologia Giornale di Scienze, Vol. XLII, scrive che ventiquattro case nella zona delle Rocche e Montà erano già crollate durante il terremoti del 1818, 1819, e 26-28 maggio 1831. Quarantanuove case erano pericolanti da demolire. Insieme formano circa un terzo delle case di Bussana. Le due torri hanno subito danni significativi in questi terremoti. Durante il terremoto del 1854 la torre della guardia, costruita nel 1565 per difendere il castello dagli attacchi dei saraceni, crollò su diverse case. Molti abitanti delle Rocche e del Montà si erano già spostati verso l'area delle Fascette e verso i paesi vicine.
L'area di Fascette (l'area a sud della chiesa, visibile nell'immagine in alto) ha avuto lievi danni. Le pareti e il tetto dell'Oratorio e gli archi dell'acquedotto erano intatti.
Don Lombardi, che prese l'iniziativa di costruire Bussana Nuova dopo che il Governo aveva fallito nel prendere un corso d'azione riporta nel suo diario del 1887 come le case nella Fascette erano meno danneggiate e che gli abitanti potevano fuggire fuori di esse dalle entrate. "E' noto che molte case non avevano pericolosi danni. Sona ancora oggi in piedi" (prof. Nilo Calvini, storico, 1987).
Il Pdv omette di descrivere la tragica situazione degli abitanti dopo il terremoto. Poche ore dopo il terremoto il comune di Sanremo ordinò che tutti gli abitanti dovessero lasciare Bussana. La polizia militare è stata introdotta per assicurarsi che tutti siano stati sfrattati. Furono dati gli ordini di sparare a chiunque volesse rientrare in paese. A quel tempo, c'erano ancora persone vive sotto le macerie di case crollate. Alcuni di loro sono stati trovati solo alcune settimane più tardi, essendo morti per congelamento e fame, senza ferite dal terremoto.
Diversi abitanti hanno rischiato la vita per aggirare la polizia militare e sono entrati nel paese dove hanno salvato una giovane ventenne e due bambini, un ragazzo en un ragazza, da sotto le macerie. Mentre gli abitanti erano stati prevenuti dai soldati, sotto la minaccia dalle pistole, per salvare i loro familiari, e furono costretti a lasciare il loro paese, i soldati non sono intervenuti quando i ladri hanno derubato le case di tutte le beni preziose.
Dopo mesi di ritardo, furono costruite baracche di legno di scarsa qualità per ospitare gli abitanti sfrattati. Per questo "aiuto" gli abitanti devastati e sfrattati con la forza hanno dovuto pagare un affitto mensile. Dopo aver vissuto per quasi sei anni sul campo fuori dal loro paese, hanno dovuto trasferirsi nella moderna "New Town" Bussana Nuova. Sono stati costretti a prestare denaro per pagare la loro nuova terra e le loro case. Quando hanno indicato che preferivano rimanere nelle loro case nel vecchio paese, le autorità hanno tagliato la fornitura d'acqua (il aquadotto) e demolito di proposito molte case che inizialmente erano considerate riparabili. I dettagli di questi tragici eventi si possono trovare nell' libro di Nilo Calvini "Bussana, dall'antico al nuovo paese" (1987), sottoscritto e patrocinato dal sindaco di Sanremo all'epoca (dettagli sulla ricerca storica di Calvini possono essere trovato tramite link sopra).
Nella Seconda Guerra Mondiale, il paese fu occupata dai nazisti che piazzarono due batterie di artiglieria anti-nave con diversi cannoni sulla collina di Bussana, appena al di sotto e al di sopra del paese. I nazisti costrinsero la vecchia Bussana nella loro casa temporanea, non permettendo a nessuno di avvicinarsi. Quando se ne andarono, ripulirono le riviste sparando nel villaggio deserto. L'analisi storica di questi eventi è ancora agli inizi. La prova di questa occupazione si può vedere, ad esempio, in un iscrizione con svastica in una casa.
Svastica in casa area Fascette
Dopo la guerra, il paese fu occupata da lavoratori provenienti dal sud (ad esempio Calabria) che lavoravano nell'industria dei fiori. Nel tentativo di sgomberare questi abitanti le case che rimanevano in piedi furono demolite dal Comune utilizzando esplosivo militare e strumenti per la demolizione. Oltre alla testimonianza della popolazione locale, l'effetto delle esplosioni è confermato dai caretteristici buchi provocate da onde d'urto nei pavimenti e nei soffitti di molte case al lato sud (Fascette) della chiesa principale.
Un esempio chiave di una simile distruzione è l'edificio dell'Osteria degli Artisti. Le fotografie mostrano che esisteva ancora nei tardi anni '20 e così lo erano anche i muri e gli archi delle case vicine. Quasi centocinquanta case (due terzi del totale) hanno subito deliberate distruzioni da parte delle autorità.
Osteria degli Artisti nel 1920 e 1930 (complete con finestri), e nel 1954 (demolite con dinamite)
Dopo oltre ottanta anni di abbandono l'emergente comunità di artisti investì lavoro e denaro per ricostruire il borgo. Inizialmente rimuovendo manualmente le macerie causate dalla distruzione da parte del autorità negli edifici dell'area della Fascette vicino all'entrata del villaggio e restaurando danni minori causati dal terremoto. Dopo una ristrutturazione di base di questi edifici la comunità artistica si concentrò nella rimozione delle macerie del terremoto e sulla ricostruzione delle case più vicine alla chiesa (Montà). Questo processo è stato dolorosamente lento e sono state impiegate dozzine di anni.
Gli studiosi hanno riconosciuto questa spontanea attività edilizia come eccezionale nel mondo: la ricostruzione è avvenuta in una situazione del tutto anomala, senza confini normativi, in un vuoto amministrativo creato dal rifiuto delle autorità di intraprendere qualsiasi azione. La ricostruzione spontanea mostra l'interazione unica tra l'individualità di ogni artista-costruttore e i suoi sforzi di costruzione, traducendo direttamente e liberamente le esigenze abitative nel design più appropriato e sfruttando la caratteristica strutturale medievale delle case.
Architetti e ricercatori universitari, italiani e internazionali, plaudono al fatto che, nonostante l'assenza di regolamenti edilizi, la ricostruita Bussana Vecchia sia diventata più originale di paesi riabilitati vicini, dove i regolamenti hanno portato ad un'uniformità irrealistica.
Questa è una delle ragioni principali per cui Bussana Vecchia è così interessante per i visitatori. Piuttosto che cercare di (di nuovo) distruggere questa situazione unica ristrutturando il paese come previsto dal PdV, il comune / stato dovrebbe concentrare i propri sforzi per mantenere e preservare questo tesoro di architettura spontanea. Gli sforzi tradizionali di ricostruzione (a costi significativi, che potrebbero essere uguali se non eccedono gli importi menzionati dalla PdV) potrebbero essere più mirati a ripristinare le zone storicamente importanti di Rocche e Montà, che lo stato aveva abbandonato dal momento in cui erano state danneggiate nel 1831.
Con tutte le prove del loro abbandono e deliberata distruzione dell'area Fascette da parte delle autorità negli ultimi centotrenta anni, i suoi recenti piani per ripristinare questa "area storicamente importante" sono totalmente incomprensibili.
Data la basilare mancanza di accesso al borgo con le strade per pedoni non si vede come la ricostruzione sia quella sponsorizzata dal Governo o quella da privati possa procedere più velocemente o a costi significativamente più bassi. Di più sull'argomento sarà detto più avanti.
CAPITOLO III
Questa sezione identifica le aree che circondano il borgo di Bussana. Mancano dettagli sull'uso dell'area, la situazione geografica ed i rischi.
La posizione su di un promontorio limita l'accesso ad una stretta strada con parecchie curve a forcella. La manutenzione della strada è stata tenuta ad un livello minimo se non più basso. La strada non è adatta a veicoli pesanti e di trasporto strutture edilizie. La deformazione della sede stradale sono riparate solo provvisioriamente. Dopo una slavina nel 2015 la riparazione di questa strada di accesso è finita dopo parecchi mesi lasciando, nel frattempo, il borgo inacessibile. La riparazione della strada è avvenuta solo perchè altrimenti non era possibile accedere al cimitero di Bussana Nuova.
Strade adiacenti non sono state mantenute agibili. Sono necessari dei grossi investimenti su questa strada di accesso prima che si possa iniziare a lavorare su qualsiasi intervento significativo di restauro. I costi saranno multimilionari ed i tempi di costruzione saranno di parecchi anni.
Questo non è stato incluso nel documento di valutazione.
Il capitolo omette di indicare che la maggiore arteria ferroviaria ligure è stata costruita direttamnte sotto il borgo di Bussana. Ad intervalli di pochi minuti, le vibrazione dei treni che passano è percepita dal borgo come micro terremoto. La creazione di nuove strade alternative di accesso deve essere fatta con cautela per evitare di interferire con l'arteria ferroviaria.
Ai fini dell'analisi del valore turistico è essenziale fornire maggiori dettagli sull'aspetto geologico. La cima della collina su cui è sita Bussana Vecchia consiste principalmente di pietra tenera. Come si può vedere in Valle Armea come anche lungo la strada di accesso a Bussana Vecchia, grandi sezioni "calanchi" vicini al perimetro del borgo sono instabili e parecchie case vicino a questa area sono colossate a causa dell'erosione.
Casa crollata a causa dell'erosione della collina
L'erosione geologica continuerà a danneggiare e ridurre l'area che circonda il borgo, non solamente sul lato ovest e sud, come menzionato nel documento, ma su tutti gli altri lati.
Piccole slavine avvengono dappertutto intorno al borgo durante periodi di forte pioggia. Con l'ecezzione delle slavine che impediscono di usare la strada di accesso le riparazioni dei sentieri sono fatte dagli abitanti e da volontari, non dal Comune.
Sono richiesti grandi sforzi e investimenti per assicurarsi che l'erosione non causi ulteriori danni. I costi stimati saranno molteplici milioni di euro. Questo aspetto è menzionato nella sezione del documento di valorizzazione senza fornire una stima dei costi (essenziali) per salvaguardare le aree a rischio.
Oltre alle aree storiche vicine menzionate nel documento di valorizzazione, esso omette il fatto che a parte nord-est del borgo offre la vista di un carcere di Stato a Valle Armea.
La vista della costa verso sud è distrutta dai massicci edifici del mercato dei fiori che non è stato usato per oltre 20 anni. La maggioranza delle serre che sono visibili dal borgo sono in uno stato di grande abbandono e degrado. Tutti questi elementi influenzano negativamente (la crescita del) turismo.
Dintorni di Bussana Vecchia: mercato dei fiori (vuoto), serre abandonato, prigione
CAPITOLO IV
Questa sezione con l'analisi degli edifici è incompleta. Non riflette la reale situazione delle case. Il suo approccio bidimensionale esclude la molteplicità dei livellli dell'edificio dalle gallerie e magazzini a livello dellla strada fino ai piani più alti. La distruzione per il terremoto (e più tardi i tentavi di distruzione del autorità) si concretizò di macerie facendo sì che a differenti livelli dei piani si intrecciassero. Poche sono le case che si sono conservate in un pezzo unico e solo parti delle strutture potevano essere restaurate e rese agibili.
Così la maggioranza delle attuali abitazioni consiste di stanze interconesse costituite da parecchie case originali singole. Le scale tra i livelli di pavimento e le vie di accesso tra le stanze che erano piene di macerie dal terremoto, e più tardi di quelle del Comune, spesso non potevano essere scavate e quindi venivano aggirate usando passaggi accessibili da case vicine.
Su niente di tutto questo si è riflettuto nei piani presentati nel documento di valorizzazione. Alla relazione manca l'analisi del dettaglio che permette una appropriata ricostruzione delle case. Sono state trascurate le cisterne antiche ed i tubi di raccolta dell'acqua per riempirle. I passaggi e le scale dalle botteghe al piano terra, i magazzini e cantine verso i piani superiori dellla casa non sono stati presi in considerazione. I tunnel sotteranei e le caverne che conducono a e dal castello non sono state investigate. Queste omissioni devono essere studiate nel dettaglio prima che sia possibile un appropriato restauro del paese.
I numeridi riferimento citati in questa sezione sono spesso non corretti e deviano considerevolmente dalle precise indicazioni geometriche nel primo archivio (e. g. 1981-1983) del Catasto. L'inacuratezza dei piani in questo capitolo li rende insufficenti per essere usati per scopi di occupazione abitativa. Le tre principali aree storiche del borgo di Bussana sono qui descritte:
Le Rocche la parte più antica, al lato Nord. Contiene il Castello e gli edifici circostanti-Questa è l'area che è stata maggiormente danneggiata dal terremoti di 1831 e 1854, ed ha visto poco restauro, nè da parte dello Stato nà dalla comunitò artistica. Questa è anche l'area che beneficerebbe di più degli sponsor governativi e/o privati.
La Montà è la prima striscia di edifici intorno alle Rocche e comprende l'area vicino alla chiesa di St. Egidio, l'Oratoria, le Torre di guardia e le case vicine. Questi edifici hanno visto pochi cambiamenti a causa delle restrizioni all'accesso. Il restauro in questa zona fu iniziata solamente equando l'accesso attraverso le Fascette area divenne fattibile. Gli sforzi impiegati nel restaurare erano più complessi e limitanti, infatti a causa dei problemi di accesso tutti i materiali dovevano essere portati a mano. Quest'area beneficerebbe in modo significativo dell'aiuto del Governo e/o di privati grazie all'importanza di questi edifici principali. Alcuni degli edifici appartengono alla Chiesa. Il restauro piuttosto recente della chiesa di St. Egidio, ad opera del Comune, ha richiesto spese e lavoro significativo. Anche lì ci sono voluti parecchi anni. Persino dopo il completamento dei restauri di base (tra 2002 e 2007) la chiesa non è stata considerata sicura per il pubblico ed è chiusa da allora. Ulteriori lavori di restauro richiederanno molti più anni.
Questo contraddice i piani di implementazione e di finanziamento abbozzati nel capitolo 6.
Le Fascette descrivono le parti più nuove del borgo, vicino all'entrata del villaggio. Ciò che è omesso in questa descrizione è che a prescindere dal danno minore apportato dal terremoto del 1887, il danno maggiore alle case in questa area fu fatto sotto la responsabilità del autorità per mezzo di esplosivi dopo la Seconda Guerra Mondiale (eufemisticamente descritto nel documento come "interventi edili").
A differenza del terremoto, che ha colpito le spesse mura nelle parti più antiche del paese, le case Fascette mostrano tipici danni da esplosivo (pressione) nei pavimenti e nei soffitti.
Sempio tipico di danni (riparati) nel soffitto causati da esplosivi
Il documento di valorizzazione, basato sulle brevi visite (apesso meno di 10 minuti per casa) da parte dei rappresentanti del Demanio che a loro volta, non avevano alcun retaggio in architettura e costruzioni storiche, conclude che non ci sono edifici in "buone" o "ottime" condizioni. Questa affermazione è soggettiva è non è basata su standard di costruzione. All'interno del borgo di Bussana esiste una molteplicità di edifici che sono stati restaurati prendendo in considerazione il rischio sismico e di altro tipo, con una significativa mappa qualità nella costruzione di quanto lo sia in case di borghi vicini che soddisfano la legge dell'edilizia. Un esempio è la vicina città medievale di Baiardo, che ha egualmento subito, se non di più, il terremoto del '87. E' stata restaurata utilizzando metodi di costruzione e materiali che sono considerati inappropriati da questo documento di valorizzazione, ma cionondimeno non è un luogo considerato a riscio.
Una appropriata valutazione può essere fatta solamente basandosi su un'analisi dettagliata eseguita da esperti. Questo è confermato dagli autori del documento di valorizzazione. Il tempo richiesto per un'analisi appropriata di questo tipoè moltiplicato rispetto alla breve analisi fatta durante l'anno, e molto probabilmente, ci vorranno parecchi anni.
Confronto fotografico (1887 - 1954): case distrutte dalle autorità dopo il terremoto
Ho ricreato il piano stradale della vecchia Bussana usando più disegni e immagini del paese risalenti al 1772 fino al 1954. Questa informazione è stata aumentata con l'aiuto di immagini aeree e satellitari e informazioni sull'altitudine. Ultimo ma non meno importante, è stato aggiornato con informazioni provenienti da analisi storiche e contributi personali di abitanti presenti e precedenti.
L'immagine sotto mostra Bussana come probabilmente sembrava prima del terremoto del 1831. Un contorno (modello di tratteggio giallo) delle (24) case distrutte nella zona di Rocche e Montà dai terremoti del 1831 e del 1854. Nel modello di tratteggio verde viene fornita un'indicazione del danno provocato dal terremoto del 1887. Questo danno comprende sia le case crollate nelle zone di Rocche e Montà, la chiesa parrocchiale di S. Egidio, sia minori danni in altre parti della città (principalmente piani superiori e tetti in legno).
L'area inferiore, Fascette, aveva una resistenza antisismica molto migliore a causa dei contrafforti tra le case. Via Donetti (ora via degli Archi), via Ospedale (precedentemente via della Chiesa) e via Geva (precedentemente via del Forno) hanno oltre una dozzina di questi contrafforti.
Tutte le vittime del terremoto del 1887 erano nella zona superiore e nella chiesa, come indicato nella mappa qui sotto.
I danni fatti dalle autorità sono indicati con schema a croce rossa. Alcune case pericolose sono state demolite subito dopo il terremoto. Molte case (almeno 56) nella zona di Fascette erano considerate abitabili, ma furono (parzialmente) distrutte tra il 1890 e il 1892 per assicurarsi che i proprietari / abitanti non avessero altra scelta che accettare il piano del governo per trasferirli in nuove proprietà (a proprie spese) nella "New Town" Bussana Nuova. Un'altra azione per costringere gli abitanti a uscire fu la distruzione della connessione dell'acqua dell'acquedotto nel 1892.
Una seconda serie di distruzione da parte delle autorità è stato fatto negli anni '50 per sfrattare i lavoratori immigrati. La maggior parte dei piani superiori e le scale sono state distrutte con la dinamite. Alcune case, come l'attuale Osteria degli Artisti e le case adiacenti, sono state completamente demolite. Anche la chiesa dell'Oratorio (proprietà della Chiesa Cattolica!) fu distrutta in questa azione.
Mappa di Bussana con planimetrie e distruzioni di terremoti e autorità tra il 1831 e il 1954
Testimonianze storiche provenienti da più fonti rende chiaro che la stragrande maggioranza delle case nella parte inferiore del paese non sono stati distrutti dal terremoti, ma da parte delle autorità. Questo pone i piani per ripristinare questa zona, che il PdV considera di "importanza storica", in una luce molto strana.
Immagine panoramica di una casa distrutta delle autorità
Perché dovrebbero dell'Unione Europea, o di qualsiasi altra fonte di finanziamento, concedere molti milioni per ripristinare il danno che è stato inflitto di proposito dalle autorità italiane?
Solo per le Rocche e Montà questo avrebbe senso.
CAPITOLO IV.7
L'analisi demografica in questa sezione è basata su dati governativi, Mostra solo parte della reale popolazione. La legge europea permette ai suoi cittadini di vivere da qualsiasi parte nella Unione Europea senza aver bisogno di un permesso di residenza. Il governo italiano indica in modo specifico questo diritto (dal 2007) per evitare inutili carichi di lavori amministrativi e per limitare possibili responsabilità sia finanziarie sia legali collegate alle assicurazioni, al benessere sociale e altri benefici. La reale popolazione del borgo è sostenzialmente più alta di quanto menzionato nel progetto.
Oltre all'età e alla nazionalità la sezione demografica omette di indicare che la grande maggioranza degli abitanti vive sotto il livello di reditto minimo. Nessuno di loro è in grado di ricavare alcun reditto significativo dallle loro uniche botteghe e gallerie che sono aperte solamente in brevi periodi dell'anno quando i turisti affolano il borgo.
Questo capitolo rivendica il fatto che Bussana Vecchia sia proprietà del Demanio, ma omette di indicare che la proprietà di un significato numero di case e/o l'inapplicabilità delle rivendicazioni del Demanio confermate da varie procedure legaliche includono sentenze dalla più alta corte, quella di Cassazione.
CAPITOLO V: Vincoli territoriali
Questa sezione descrive l'area intorno a Bussana Vecchia oì predominante agricola (capitolo V.3), senza menzionare che la maggioranza dei confini e delle scene non sono state declino dell'industria dei fiori locale.
I capitoli V. 3 e V. 5 indicano parecchie aree intorno a Bussana Vecchia come geomorfologicamente e idrologicamente "altamente instabili" (vedi anche commenti al capitolo III) senza fornire indicazioni del lavoro che è necessario fare per eliminare o come minimo stabilizzare questi rischi. Sarà necessario spendere parecchi milioni di euro e passeranno parecchi anni prima che queste aree siano sufficientemente sicure per sostenere il lavoro di ricostruzione del borgo (camion pesanti+unica strada, accesso).
Il capitolo V. 7 convenientemente sottolinea l'esistenza delle poche aree circostanti Bussana Vecchia che sono vincolate da limiti nell'industria nel rumore prodotto e nell'inquinamento. Il capitolo omette però le altre aree delapidate che circondano Bussana Vecchia ed ospitano cantieri rumorosi, ditte di demolizione, amministrazione della spazzatura a cielo aperto con rischi di inquinamento dell'aria e delle falde acquifere (ad esempio i fiumi tossici che provenivano dall'incendio della fabbrica di riciclaggio nella'area APA-11 nell'autunno 2017).
Incendio deposito rifiuti valle armea (2017)
Sono stati omessi anche la vostra area che contiene millioni di metri quadri di edifici i cui si lavorano o si vendono i fiori abbandonati per anni. Un'analisi appropriata di tutte le aree intorno a Bussana Vecchia deve quindi essere elaborata.
CAPITOLO VI
Il progetto corettamente afferma che essa è solamente il primo di una serie di azioni per la ricostruzione del borgo. La priorità chiave è rendere il borgo sicuro, accessibile ed agibile oltre all'illuminazione di servizi e strutture comunali. Acqua corrente, fognatura ed illuminazione nelle strade e nelle case sono già state pagate, installate e la manutenzione è eseguita dalla comunità artistica, senza alcun coinvolgimento o spesa da parte dello Stato. Questo "sforzo" è stato portato avanti per parecchie decine di anni e unica ricompensa per questi "sforzi" sarebbe solo acqua.
Per oscure ragioni la seconda proprietà viene data al restauro degli edifici che hanno un valore archittetonico più grande, secondo il programma di valorizzazione questi sono locati nella parte antica del borgo nelle Rocche e Montà e comprende il Castello, St. Egidio, l'Oratorio, l'ospedale e le antiche cisterne.
Questa sezione del progetto di valorizzazione fornisce bozze di pianificazione e finanziamenti per una potenziale futura ricostruzione che sono naive e irrealistiche.
Centro per l'indagine sul terremoto (Cap. VI.2.1)
Sebbene sia interessante da una prospettiva scientifica, questa iniziativa ha valore negativo per il turismo. Potrebbe risultare difficile da spiegare ai turisti il perchè lo Stato ha abbandonato questo borgo storico per oltre 130 anni ed ha fatto pochissimi progressi persino con città che hanno solo recentemente subito il terremoto (e. q. l'Aquila-Amatrice-Molise). Ogni settimana, ci sono articoli critici sui giornali nazionali su questo. Il progetto specifica l'interesse di dimostrare al pubblico l'impatto dei terremoti sui muri e sulle case. Il progetto dimentica di menzionare il fatto che le case nel borgo di Bussana Vecchia siano state costruite con una metodologia che risale all'epoca romana e quel tempo queste case erano costruite da muratori locali usando sabbia calcare e pietre da fiume, mentre gli edifici da qualsiasi altra parte in Europa erano costruiti con mattoni e calce.
Nei secoli in cui Bussana Vecchia fu costruita, gli standard in archittetura erano il Gotico e il Rinascimento. L'avere un centro per gli studi sui terremoti in una città dove le pratiche costruttive non aderiscono a quelle usate nella maggioranza delle città italiana, non ha senso.
Centro Ecologico (Cap. VI 2.2)
Dopo 130 anni di abbandono dello Stato e del Comune di Sanremo le infrastrutture di Bussana Vecchia sono state interamente della comunità "artistica".
Il sistema fognario del borgo come quella della distribuzione dell'acqua è stato fatto dagli abitanti.
La maggior parte delle case condividono l'accesso all'acqua potabile a causa dei limiti nel rifornimento. Gli abitanti si affidano a serbatori pieni d'acqua per assicurarsi acqua in quantità sufficiente, quando l'accesso al sistema idrico centrale non funziona.
Non c'è modo di accedere alla rete di distribuzione del gas per riscaldamento nella stagione fredda. La reta elettrica costruita dall'Enel è erratica e insufficiente per fornire elettricità per i bisogni fondamenteli della maggioranza delle famiglie. Qualsiasi di queste reti è insufficiente a formare servizi sia per la Chiesa di St. Egidio, l'Oratorio e certamente non per il Castello od un hotel (“diffuso”) con moderne comodità. La luce nella strada pubblica assente. La illuminazione è fornita e pagata dagli abitanti.
Spostarsi da questo status a scenario 1950 ad un moderno centro ecologico richiederà massicce somme di denaro, di tempo e di lavoro di costruzione. Con l'eccezzione dell'illuminazione della strada questo lavoro è stato omesso da questo progetto. La ricostruzione di questo aspetto richiederà lo scavo di tutte le strade e nuove connessioni della vicina Bussana Vecchia. Da sola questa attività ha bisogno di essere completata prima che ogni altra attività di restauro possa iniziare. Ci vorranno parecchie anni, durante i quali il borgo sarà completamente inacessibile ai turisti e costerà tra i 5 e i 10 milioni di euro.
Questa somma non è inclusa nel progetto di valorizzazione.
Il Fondo Ambiente Italiano (FAI) si è offerto di aiutare la ricostruzione del borgo di Bussana Vecchia e fondare un centro di ricerca sia ecologico sia sismico. Il voto popolare collocava Bussana al 3° posto nella lista del FAI. Avere il supporto del FAI costituirebbe una soluzione più che logica per Bussana Vecchia. Per ragioni oscure il FAI non si è fatto più sentire.
Sezione sulla Comunità (Cap. VI 2.3)
Questo capitolo tratteggia in breve un elemento essenziale: dopo l'analisi incopleta del Demanio è necessario fare un indagine dettagliata sugli edifici prima di qualsiasi intervento di ricostruzione.
Questo lavoro richiederà almeno parecchi giorni per immobile, eseguito da esperti di metodologie edili premedievali.
Ci vorranno parecchi mesi per analizzare e valutare le specifiche architettoniche degli edifici più grandi (esempio Castello) e creare un piano di restauro personalizzato. Sia i costi sia i tempi per questo lavoro non sono stati inclusi nel documento di valorizzazzione.
Sulla base della mia analisi di ricostruzione e dei progetti archittetonici (3D) che riguardano una singola casa, ci vorrano dai tre ai cinque anni e 2 milioni di euro per i costi.
Una limitazione chiave è la scarsità di esperti nella costruzione di edifici medioevali. Ne esistono pochi in Italia, e questi pochi sono gravati dal ritardo di anni nella valutazione di migliaia di siti storici (come l'Aquila) che hanno sicuramente un valore storico e sociale più alto di quanto possa essere il restauro di un borgo abitato da una comunità artistica diventata un'attrazione turistica in Liguria.
CAPITOLO VI.3: Attività pianificate
FASE 1: Per non chiare ragioni, la lista delle azioni pianificate incomincia con attività che riguardano gli abitanti e le loro case. Attività come assegnare la concessione di beni immobili attraverso (lotteria) un'asta per partners interessati. Questo approccio è l'opposto di quanto concluso nel documento che sottolinea la criticità di focalizzare l'attenzione sul come stabilizzare l'area.
Come si possono assegnare delle concessioni per beni immobili quando un sopralluogo dettagliato non è stato definito e le linee guida per una appropriata ricostruzione storica secondo strette regole di sicurezza, non sono stabilite?
Il progetto suggerisce che chiunque, tra gli abitanti che abbiano pagato l'indennità risarcitoria per occupazione di territorio demaniale, possa essere invitato a partecipare.
Il documento non menziona che queste indennità rappresentano un valore decisamente irrealistico che è molto più alto degli attuali prezzi per beni immobiliari della zona.
E' molto assente una metodologia o un approccio matematico per stabilire le immunità risarcitorie che si basano su dati ricavato da un breve e decisamente inaccurato soppraluogo. Sembra che le indennità siano state pensate in primo luogo per creare una base per lo sgombero di artisti/abitanti (famiglie con bambini e molti pensionati) piuttosto che restaurare un approccio costruttivo in modo da sostenere la ricostruzione del borgo.
Con questa pianificazione delle attività il documento di valorizzazione mostra chiaramente la sua vera natura: lo sgombero degli abitanti è visto come modo cruciale per avviare il progetto piuttosto che preservare e restaurare una città medioevale di valore storico chiave, comunque riconosciuto solo dopo 130 anni di abuso, hanno deliberato ed abbandonato, riconoscendo che è emerso alla vita come frutto del lavoro di questi stessi abitanti e artisti che si vogliono cacciare.
Molteplici procedure legali (non menzionate nel documento di valorizzazione) sono state messe in atto sin dal 1984 e con il frequente intervento della Corte di Cassazione e la lentezza delle procedure legali in Italia, potrebbero facilmente durare altri 25 anni. L'ambigua situazione della proprietà abitata nel borgo di Bussana Vecchia (che il documento considera di minor valore storico) può essere rivolta solamente attraverso la cooperazione tra municipalità ed abitanti. Dato il loro valore turistico sarebbe stato logico focalizzare i successivi lavori di restauro sugli edifici monumentali chiave e sul centro storico (che è largamente disabitato).
FASE 2: Il documento descrive i lavori per creare le infrastrutture urbane per portare i servizi nel borgo. Non menziona il fatto che precedentemente a questa fase, deve essere completato l'insieme degli accessi al borgo nella forma di miglioramente alle strade e la stabilizzazione delle aree erose .
La pianificazione e l'implementazione di questa sola attività richiederà parecchi anni e dai 5 ai 10 milioni di euro oltre a 5 o più anni dalla pianificazione al completamento finale. Due chilometri strada al costo di € 3000 al metro, esclusi i diritti di passaggio e altre spese. Senza avere prima completato questo lavoro, il restauro pubblico così come pianificato nella fase 2 non può partire.
Il documento non offre suggerimenti per ciò che i detentori di una concessione che si prevede selezionati nella prima fase, debbano fare nel frattempo (durante i lavori) e su come possano recuperare i loro costi. In assenza di lavori e servizi pubblici, la ricostruzione delle case può in realtà solamente incominciare dopo la fine della fase 2. Il costo della fase 2 da sola richiederà dai 5 ai 10 milioni di euro anche con una stima precedente dai tre ai cinque anni dalla pianificazione al completamento.
Un recente articolo su La Stampa Economia (31-12-2017) colloca l'Italia al 108° posto (dopo Gambia e Maldive) nella capacità di portare a termine dei progetti. Altre nazioni occidentali impiegano dai 200 ai 400 giorni mediamente per completare un progetto. In Italia questo dato è di 1120 giorni. In questa luce è difficile credere che un qualsiasi lavoro significativo di restauro nel borgo possa essere completato prima del 2030. L'esperienza in altri progetti di ricostruzione non è positiva (via Aurelia bis, Molise terremotato).
Esempio di esecuzione del progetto: 10 anni di ritardo via Aurelia Bisal valle Armea
a causa di 'interventi di progettazione.' Come potevano dimenticare il cimitero?
I grandi lavori per le strade d'accesso, la stabilizzazione dell'area e i servizi pubblici nel borgo o che richiedono lavori di scavo nelle strette strade pedonali bloccheranno il turismo per un periodo che va fino a 10 anni eliminando così qualsiasi ricaduta sul turismo in Liguria o la capacità dei detentori di concessione (se c'è ancora qualcuno) di generare un reddito. La pianificazione delle prime fasi nel documento di valorizzazione sono una garanzia di fallimento economico e distruzione del turismo che in questo momento esiste in Bussana Vecchia. La natura internazionale dellla comunità artistica farà sì che questo fallimento sia altamente visibile sia sulla stampa italiana sia su quella internazionale.
FASE 3: E' solamente in questa fase che iniziano i veri e propri lavori di restauro del borgo di Bussana Vecchia. Da ciò che è stato detto sopra si può chiaramente evincere che questo avverà probabilmente dopo il 2025 o più tardi, e solamente se le attuali procedure legali e quelle che si aggiungeranno per contrastare le indennità risarcitorie non saranno finite. Ciò è estremamente improbabile. In questa fase, tutto di un tratto è prevista la costruzione di un "hotel", con l'aggiunta di "bars", "luoghi di incontro" e "strutture ricreative" nell'antica zona Montà. Evidentemente il progetto di valorizzazzione considera tutto ciò un utile modifica all'interno di un borgo storico medievale.
Bussana Vecchia: sito in costruzione 2019 – 2039?
La fattibilità dell'integrare dellel tipiche strutture di un hotel moderno come bagni completi di tutto o ascensori in questo contesto architettonico rimane poco chiara. La fase di "Disneyficazione" sembra piuttosto deviare radicalmente dall'obbiettivo iniziale di restaurare un borgo medioevale.
L'unico commento positivo all'interno di questa fase è il seguente: "In questo programma si considera il fatto che la destinazione delle residenze attuali/esistenti possa essere mantenuta per far si che il villaggio sia abitato e fruito in tutte le ore del giorno. "
La fiaba di Bussana Vecchia non tiene conto dei limiti di accesso al turismo dati dalla collocazione del borgo su una cima collinare dove finisce la strada.
Un grande flusso di turisti frequenta Bussana Vecchia solamente nel tardo Dicembre e da metà Luglio fino a Settembre. Queste sono le uniche settimane in cui l'area di parcheggio è piena e parecchie centinaia di turisti visitano il borgo quotidionamente.
Il turismo dipende moltissimo dal tempo atmosferico: durante la settimana precedente al Nuovo Anno, il turismo è stimolato dalle miti condizioni climatiche. Il flusso dei turisti durante i giorni piovosi è minimo. Al contrario, durante il periodo estivo di alta stagione, il flusso turistico è determinato dal cielo coperto. Nei giorni di sole che in questa regione sono superiori ai 300, i turisti possono usufruire delle molte spiagge nella zona e vengono al borgo solo per un drink serale. Solamente durante i giorni estivi nuvolosi i turisti optano per visitare il borgo di Bussana Vecchia è solamente uno tra la serie di scelte di città storiche nella zona. Il fattore decisivo che fa scegliere Bussana Vecchia è la storia della sua comunità artistica "hippie" e la loro unica ricostruzione spontanea delle case. Senza questa caratteristica, il flusso turistico può velocemente scomparire. Conservare l'immagine artistica e la struttura del paese è tanto importante quanto lo è la conservazione degli edifici storici.
Durante le altre quaranta settimane nell'anno il turismo è minimo ed insufficiente per generare alcun reddito significativo nè per le gallerie d'arte, il bar e i ristoranti, nè per i bed and breakfast (B&B).
I visitatori sono spesso dei camminatori o ciclisti o vengono per fare un pasto leggero al bar o al ristorante. Gli stranieri (molti dalla Francia) visitano il borgo durante le poche settimane di Autunno e durante le vacanze in Primavera. Le quantità sono piccole se paragonate al flusso di turisti italiani nelle aree di Milano e Torino durante l'alta stagione. Le entrate dal turismo possono supportare solo una manciata di "imprese" nel borgo, in primo luogo i posti dove si consuma cibo e si beve. Le entrate più significative sono generate dal bar e dal ristorante che sono entrambi all'esterno dell'area rivendicata dal Demanio. Solamente il bar è aperto durante tutto l'anno.Tutti i ristoranti chiudono durante l'inverno. Persino durante l'alta stagione possono non essere aperti tutto il giorno a causa della macanza di clienti. Ci sono 3 ristoranti, due dei quali sono più chiusi che aperti. Il reddito da turismo è insufficiente per coprire le spese.
E' irrealistico aspettarsi che un importante investimento cambierà questo comportamento. Anche con infrastrutture e pubblici servizi migliorati, il turismo è al momento sotto i 50,000 per anno con poca capacità di crescita.
Il capitale che un turista spende (che va da € 5 a € 10 per persona, soprattutto per consumazioni) risulta come spesa totale stimato a meno di € 500,000 all'anno, insufficiente per supportare persino le poche dozzine di gallerie e botteghe.
Ultimo ma non minore è il fatto che il documento di valorizzazione omette di notare che tutte le gallerie e le botteghe a livello strada hanno un grado di umidità estremamente alto, più dell'80%, anche durante la stagione turistica estiva. Come chiunque tra gli abitanti può testimoniare, molti sono i lavori professionali eseguiti con grandi spese per ridurre questo fenomeno senza ottenere alcun risultato significativo. Il vapore condensato ed il muschio cresciuto durante i mesi invernali hanno bisogno di essere ripuliti e le parati ridipinte annualmente. I lavori d'arte non possono essere tenuti nelle gallerie durante l'inverno . Macchine per la deumidificazione sono necessarie per ridurre l'umidità almeno per tenere l'ambiente momentaneamente confortevole per chi gestisce la galleria/bottega.
L'umidità dipende sia dal fatto che gli edifici sono direttamente collocati sulla sottostante soffice roccia (con cisterne dimenticate) e sia dal massiccio assorbimento dell'acqua delle mura costruite spesse con pietre da maceria molta calce.
Le pareti assorbono l'acqua nei mesi umidi, rilasciando l'umidità quando si asciugano durante i mesi più caldi dell'anno. La stessa malta a base di calce che ha ridotto il danno del terremoto grazie alla sua flessibilità è la causa di questa estrema umidità. E' sbagliato pensare che qualsiasi restauro o nuova costruzione possa migliorare questa situazione conservando, allo stesso tempo, la struttura storica. Questo aspetto da solo minimizzerà in gran parte la capacità di creare un paese che è aperto tutto l'anno con le conseguenti entrate.
FASE 4: Questa sezione descrive i miglioramenti ed il restauro dell'area del Castello e menziona persino le "essenze botaniche" delle specie botaniche nel suo giardino. Dati i molteplici anni prima che le precedenti fasi possano essere concluse la possibilità che questa quarta fase sia avviata è equivalente a zero. Il documento di valorizzazione omette di menzionare i pià elementari requisiti per il restauro di questa area: la necessità di una strada di accesso al lato sud del borgo.
Di sicuro le aree pedonali nel borgo, che si suppone saranno state restaurate e migliorate quando la fase quattro inizia, non saranno in grado di sopportare il traffico che una ricostruzione di questo tipo richiede. A meno che la ricostruzione non sia pianificata usando il lavoro manuale o l'uso egli elicotteri sarà necessario creare una via di accesso per restaurare il Castello costituendo un altro cantiere con spesa multimilionaria, sicuramente di più che i 5 milioni di euro dichiarati per una nuova area di parcheggio.
Un altro suggerimento in questa fase è la costruzione di un "giardino tra le rovine". Un'affermazione interessante perchè "Il Giardino tra i Ruderi" è già stato creato dagli abitanti molti anni fa.
Giardini tra i ruderi (area Rocche)
FASE 5: Oltre al restauro di una fontana, questa fase consiste nella definizione di una strategia turistica. L'ingenuità del documento di valorizzazione non può essere più grande di quanto lo sia questa stessa affermazione. Evidentemente la strategia per il miglioramento del turismo sarà definita solamente dopo che parecchie decine di milioni della comunità (Europea) sono stati spessi nell'arco di oltre 10 anni.
Un approccio ridicolo e poco professionale. Attraverso questo approccio alla pianificazione di autori di questo progetto/documento di valorizzazione dimostrano di non essere competenti per quanto riguarda l'area degli affari. Sebbene il documento contenga alcune buone analisi sullo status del borgo (ottenuto dalla letterature sull'argomento) fallisce completamente sull'approccio a fasi pianificate e chiaramente manca di qualsiasi conoscenza sugli investimenti e sui tempi di esecuzione e completamento delle attività pianificate.
CAPITOLO VI.4: Aspetti del territorio circostante
Questa sezione menziona ma non approfondisce aspetti che risultano cruciali per il turismo: le strade di accesso, la rete (assente) delle autolinee, sentieri. Si dimentica di menzionare che tutte le aree intorno a Bussana sono proprietà private e ci vorranno anni e importanti investimenti per utilizzarle. Ingenuamente suggerisce di studiare l'opzione di itinerari paesaggistici naturalistici turistici e culturali che conducono al borgo di Bussana Vecchia. Dimentica di menzionare che questi sentieri mostrano al turista l'immenso brutto e desertico mercato dei fiori, gli impianti del compostaggio e la prigione di stato. Menziona la possibile aggiunta di un'area di parcheggio nei pressi dell'entrata del borgo. Ciò è fattibile solamente con l'eliminazione del bellissimo prato di fronte al villaggio, il luogo dove gli abitanti originari vissero per anni nelle baracche dopo il terremoto, dove il cimitero era, in sè stesso un luogo sacro. Trasformare una zona di questo tipo in un parcheggio dissacrerebbe il borgo di Bussan Vecchia al di là di ogni immaginazione.
"Forse qualcosa si sta muovendo [...] Anche se, per il momento, non si vede nessuno al lavoro." Sanremonews, ott. 2017
CAPITOLO VI.5: Stima dei costi
Non sono stati calcolati nella stima i costi di base essenziali per preparare l'area alla ricostruzione e stabilizza l'erosione come anche molte altre voci sopra menzionate. Una più realistica stima dei costi si aggirerà tra i 60 e 80 milioni di euro. Le specifiche fasi sono poste secondo una sequenza contraria a ciò che un qualsiasi approccio logico agli affari suggerirebbe. Inoltre non da alcuna prospettiva per qualsisi vendita da turismo. Guardando il turismo attuale questi costi non saranno mai recuperati da un reddito addizionale per lo Stato e nemmeno per alcuno dei detentori di concessione trasformando perciò questo piano di valorizzazione in un inutile esercizio.
Un'altra omissione catastrofica in questa sezione sono le spese di manutenzione. Tutti i lavori di ristrutturazione hanno bisogno di manutenzione e deve essere riservato un budget intorno al 15% - 20% delle spese annuali. Essendo il progetto basato su un budget (decisamente insufficiente) di 43 milioni di euro ciò significa un extra costo annuale di 8 milioni (80 millioni in più per 10 anni). E' difficile capire come questa somma possa essere recuperata dal mezzo milione di euro proveniente dal reddito da turismo. Non verrebbe coperto nemmeno se il turismo si moltiplicasse per dieci volte.
CAPITOLO VI.6: Stima calendario delle fasi
Guardando lo scorretto approccio alle fasi, l'omissione dei lavori richiesti per preparare la fase della costruzione, della durata delle attuali procedure legali e di quelle a venire come risposta alle irregolari indennità risarcitorie emesse dal Demanio, l'affermazione in questa sezione che, le prime tre fasi possano essere in gran parte concluse nei prossimi 6 anni è completamente non realistica. Non ci sono precedenti di questo tipo il Liguria o in Italia, che abbiano avuto successo persino, entro tempi di 10 anni. Borghi vicini distrutti dal terremoto, come Baiardo, sono stati ricostruiti per più di 30 anni e sono ancora, in gran parte, inacessibili ai turisti.
Il suggerimento poi che la definizione di una strategia per la promozione del turismo possa iniziare solamente nel 2022 è ridicolo.
CAPITOLO VI.7: Opzioni potenziali di finanziamento
In cima a questa lista da sogno è il finanziamento dalla UE. Di per sè l'idea che la Comunità Europea voglia persino considerare di riservare dei finanziamenti per un progetto totalmente incompleto e che include lo sfratto di oltre cento persone è estramamente ingenua.
Prima di richiedere finanziamenti per lavori di restauro sia da fonti governative o europee, deve essere definita un'analisi dettagliata dell'attrattività ai fini del turismo. Deve includere la capacità di far crescere il turismo. Il piano proggettuale e la richiesta di finanziamento competeranno nel budget con molti altri progetti europei come anche con progetti in Liguria. Fondato sulle limitate vie di accesso al turismo e l'improbabilità di aumentarle, il progetto fallirà nel trovare i fondi necessari.
Esaminando alcuni grandi progetti messi in opera nel circondario vediamo una linea di fallimenti su larga scala, sia per quanto riguarda il budget sia la loro implementazione: dalla magalomane costruzione degli edifici per il mercato dei fiori che sono rimasti vuoti per oltre 20 anni, al progetto sull'Aurelia Bis che è statoritardato e inutilizzato a causa degli interventi dell'autorità locali, per 10 anni ed infine l'incapacità di completare anche parti minori, della pista ciclabile, in sè stessa un progetto di successo.
In passato ho consigliato il Alto Commissario del Dipartimento delle Finanze della Comunità Europea sui budget per investimento infrastrutturali su lunga scala. Basandomi su questa esperienza le aspettative di successo per questo progetto sono uguali a zero. Sono anche sicuro che riuscirà a guadagnarci un qualche finanziamento del Governo italiano. Anche se qualche budget diventasse disponibile basandosi su una completa riscrittura del documento di valorizzazione focalizzato su aspetti chiave come una realistica crescita del turismo ed una appropriata pianificazione a fasi diventerà disponibile solo come serie di incrementi ciascuno dei quali richiede il successo della fase sottostante dentro il tempo ed il budget assegnati.
CAPITOLO VI.8: Strategia per la promozione del turismo
Nel programma di valorizzazione è completamente assente una strategia per aumentare il turismo con cui stabilire una solida base per il recupero delle previste decine di milioni di euro di investimento nel borgo di Bussana Vecchia. I suggerimenti sono irrealistici e non professionali e non come fondamenta per un importante investimento finanziario. Se fosse stata fatta un'analisi di base dell'attuale flusso turistico i limiti del programma sarebbero stati evidenti.
Come detto sopra il flusso di turismo verso Bussana Vecchia è insufficiente a sostenere persino un reddito di base a livello di minimo sociale per le gallerie nel borgo e senza importanti investimenti in vie di accesso e negli edifici, questo non aumenterà. Il programma abbozza uno scenario che ricorda borghi artistici riconosciuti come Saint-Paul de Vence (Francia), senza menzionare le molte difficoltà e limiti che sono presenti in Bussana Vecchia. Questo borgo in cima alla collina con la strada che lì finisce, con le sue case distrutte e le sue umide gallerie non è paragonabile alla città d'arte francese che ha strade di buona qualità che attraversano il borgo, e sono state costruite con tecniche di costruzione molto più moderne degli edifici in pietra da maceria di Bussana Vecchia.
Saint-Paul de Vence sostenuto dai suoi 2.5 milioni di turisti all'anno, offre ai suoi visitatori una vista panoramica eccezzionale piuttosto diverso dalla vista della prigione di Stato, dagli edifici megalomani del mercato dei fiori e dalle centinaia di serre inutilizzate tutt'intorno Bussana Vecchia.
La fama di Saint-Paul de Vence fu inoltre decisamente stimolata dalla presenza di artisti come Chagall e Picasso. Questo non è certo il caso di Bussana Vecchia.
Bussana Vecchia e Saint-Paul de Vence (destra)
Questo capitolo non fa altro che fare una lista di una serie di possibili opzioni. Omette di riconoscere che ci vorranno degli anni per creare una strategia che funzioni e più di 10 anni per uno sviluppo effettivo del turismo. Nel frattempo, nessuno degli investitori (privati)/detentori di concessione, nelle infrastrutture vedrà alcun ritorno positivo per 10 o più anni, se mai.
Questo capitolo sottolinea inoltre come i social media moderni, apps e visione in 3d possano costituire un potenzionale mezzo di sviluppo del turismo senza menzionare che tutte queste cose sono già state create dagli attuali abitanti in cooperazione con aziende mediatiche come Google.
CAPITOLO VI.9: Aspetti manageriali
Il programma di valorizzazione specifica anche l'amministrazione dei piani delle strategie e della implementazione delle fasi sarà gestita dal Comune di Sanremo. Sono lieto di leggere che in questo capitolo venga suggerito di includere l'unico gruppo di persone che sono esperti sull'argomento di Bussana Vecchia: i suoi residenti.
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L'attrattiva di Bussana Vecchia per il turismo è del 100% basata sull'investimento personale, il duro lavoro e il sudore dei suoi abitanti. Hanno rimosso le macerie, hanno costruito l'infrastruttura delle utenze, restaurato gli edifici in modo che possano essere utilizzati per gallerie, negozi e abitazioni, hanno mantenuto l'infrastruttura per oltre 50 anni e hanno fatto il marketing, la promozione, i siti web, e le app. È tempo di riconoscere questo successo e la loro conoscenza e cooperare per raggiungere un obiettivo comune più alto.